Una bomba sonora, scoppiettante, che non riesci a trattenere in mano, che ti scappa da tutte le parti. Si battono i piedi, entrambi e non per il freddo, si battono le mani ai tempi strani, si seguono le melodie sghembe e si fa festa.
Da Baltimora, negli Stati Uniti, arrivano questi evoluti figli di El Guapo e Battles, di Talibam! e Paul Newman. Due chitarre, basso e tastiere che vanno dietro alla batteria che fila. E fonde.
Press: "Un`orgia di suoni, un baccanale isterico all`insegna della dissoluzione, un rituale magico, un esorcismo elettrico, il poema muto di un epilettico. La musica dei Thank You è un vortice di suggestioni sinestetiche, un tormento per le povere sinapsi dell`ascoltatore, che si trova immerso in un bagno di minimalismi kraut, spigolosità no-wave/noise, divagazioni psych tutt`altro che rilassate, sferraglianti esercizi di post-punk-funk tribale e squarci di avanguardia pura, il tutto percorso dal brivido dell`autoconsunzione psicofisica, della follia (in)controllata, dell`agonia sferzante, rabbiosa o, per contro, del divertimento sfrenato." Marco Lo Prete
"Ascoltando la batteria arrembante e afro-invasata (tra i barriti di elefante di Empty Legs) di Elke Wardlaw viene da pensare a un solfeggio esistenziale, un continuum figlio del Kevin Shea di qualche anno fa ma pure dei suoi novelli Talibam!. Al contrario dei newyorkesi, però, i Thank You riescono a fare una musica spesso “estroversa” comunicando introversione, magmatismo, oscurità al galoppo di un cavallo. Come la diffidenza nascosta dietro gli spasmi della New Thing." Gaspare Caliri - Sentireascoltare.
Ingresso 7€
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