A Genova nel 1868 i fratelli Giacomo e Giovanni Chiarella affidarono la costruzione di un nuovo teatro all'architetto Nicolò Bruno, mettendo a disposizione un'area piuttosto vasta comprendente quella del Teatro Diurno (anfiteatro costruito nel 1832 dove si svolgevano spettacoli equestri e circensi) ed un appezzamento di terreno donato dal Comune di Genova.
Nella Salita dei Cappuccini nasceva così il Politeama, una palazzina in stile neoclassico di forma rotonda con il tetto scoperto e una capienza di un migliaio di posti. Successivamente due nuovi interventi dell'architetto Bruno (nel 1874 e nel 1895) ne modificarono la struttura, dotandola anche della copertura.
Dopo la morte di Giacomo Chiarella la proprietà del teatro passò in un primo tempo ad una società anonima e poi alla Cines. Nel 1932 Mario Labò, famoso architetto dell'epoca, alleggerì la struttura architettonica del teatro togliendone tutte le decorazioni. Si narra che tonnellate di putti e festoni vennero scaricati in mare. Nel 1942 un bombardamento aereo distrusse il Politeama.
Nell'immediato dopoguerra venne ricostruita una nuova sala dove vennero ospitati soprattutto spettacoli di prosa. L'attuale Politeama Genovese, notevolmente diverso dal precedente, è stato progettato dall'architetto Dante Datta. In occasione dell'inaugurazione (1955) è stata ospitata la compagnia del Théatre National Populaire diretta da Jean Vilar che ha messo in scena il "Don Juan" di Molière. La gestione della sala, affidata nei primi anni di vita ad Ernesto Scafidi, è passata poi allo Stabile di Genova che l'ha mantenuta fino al maggio 1994.
Dal 1994 il Politeama Genovese è stato acquistato e gestito dalla Politeama Spa, una società di privati che vede tra i propri soci anche Savina Savini Scerni, Presidente del Teatro, Massimo Chiesa, Presidente della Fox & Gould, società di produzioni teatrali, Barbara e Giovanni Vernassa, gestori della Essevuteatro, società di programmazione spettacoli.
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