La musica non è soltanto semplice intrattenimento, ma rappresenta molto spesso la colonna sonora della propria vita. Scandisce attimi che rimarranno impressi nella mente anche grazie alle note che li hanno accompagnati: basta che risuonino per caso a distanza di anni e il ricordo di quel momento riaffiorerà vivido, come fosse appena vissuto. Difficilmente un essere umano trascorrerà un solo giorno della propria vita senza aver ascoltato consapevolmente, o sentito casualmente, un po' di musica o qualche canzone. Sotto la doccia, in auto per andare a lavoro, mentre si fa sport e in tantissimi altri momenti della giornata: alla radio, con le cuffie, dai canali televisivi predisposti o usando le numerose piattaforme streaming presenti sul cellulare; fruire di un buon sottofondo musicale ormai è davvero semplice e alla portata di chiunque. In questo articolo cercheremo di focalizzarci soprattutto sui brani che generalmente si preferisce ascoltare a seconda dell'attività che si sta svolgendo, come correre o camminare, meditare, studiare, leggere o giocare.
Quando si parla di elenchi musicali e playlist, la prima immagine che viene alla mente è quasi sempre quella dei runner, con le loro cuffiette, che corrono motivandosi anche grazie al potere del ritmo che stanno ascoltando. Si parla infatti spesso delle canzoni più ascoltate dai runner proprio perché, in molti casi, rappresentano un vero e proprio must have: ci sono brani che ritornano sempre, e anche a distanza di anni, negli elenchi preferiti da chiunque pratichi questa attività sportiva. Stesso discorso vale per i cantanti o le band: alcuni sono davvero imprescindibili. Ad esempio i Queen, che stando a un'analisi sono prediletti dall'80% delle persone che fa jogging; tra i brani più ascoltati mentre si corre ci sono, ovviamente, “Don't Stop Me Now” e “Another One Bites The Dust”. Nella playlist di un vero runner non può inoltre mancare “Eye Of The Tiger” dei Survivor, epica colonna sonora dei film su Rocky Balboa; e siamo pronti a scommettere che in molti, almeno una volta, hanno terminato la corsa saltellando con le braccia alzate dopo aver “scalato” una gradinata.
Addirittura nei momenti di intrattenimento, avere un sottofondo può essere di grande aiuto: molti gamer, ad esempio, amano concentrarsi e caricarsi con playlist scelte in base alla tipologia di attività che stanno svolgendo. E anche il tavolo da gioco non fa eccezione: sebbene i tempi siano cambiati e non esistano più i saloon con i pianisti o le sale con i juke-box, anche i giocatori di carte hanno una musica preferita da ascoltare mentre sono intenti a battere gli avversari. Alcuni hanno messo a disposizione dei propri follower su Spotify la loro playlist da “battaglia”: vediamo dunque brani come “The Finishing” dei Stavroz, “Caldera” e “Levo” di Recondite, “All Under One Roof Raving” di Jamie xx. E se per i runner esiste quasi sempre un filo conduttore comune, quando si parla di gioco i gusti personali variano davvero tantissimo, probabilmente perché è completamente diverso il tipo di focus richiesto. C'è chi ama il jazz, i grandi classici, il blues o l'R&B e chi, invece, preferisce di gran lunga sonorità vicine al techno, al rock progressivo e al cosiddetto post punk.
Altre attività in cui è spesso gradito un sottofondo musicale sono quelle che richiedono un certo tipo di concentrazione, come leggere e studiare ad esempio; tanti preferiscono l'assoluto silenzio, ma sono moltissimi coloro i quali riescono a focalizzarsi meglio sulla lettura con una musica tranquilla e a basso volume che fa da “tappeto sonoro”. Il motivo è probabilmente da ricercarsi nel fatto che il silenzio faccia emergere i pensieri, che quindi distolgono l'attenzione da ciò che si sta facendo. Anche la meditazione ha la sua musica zen, ad esempio: un'attività che richiama subito alla mente la quiete e il silenzio assoluto può essere spesso favorita da melodie specifiche. Alcuni preferiscono utilizzare i suoni della natura, come la pioggia, il canto degli uccellini, il rumore del mare che sbatte sulla riva, il vento tra gli alberi; altri si dedicano ai mantra, ripetendo anche ad alta voce canti specifici in pāli (la lingua liturgica usata nel buddhismo Theravāda). Insomma, qualunque sia l'attività da svolgere, difficilmente non si troverà la colonna sonora perfetta da associarle.
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