In un'epoca in cui regna l'immagine, due perfetti sconosciuti hanno deciso di restare nell'anonimato indossando una maschera da saldatore.
Non hanno identità. Si fanno chiamare “0” e “1”, come i simboli del codice binario: l'inizio e la fine del genere umano.
Propongono un blues molto vicino a quello delle origini, ma contaminato dai viaggi della musica nel tempo, spesso avvalendosi anche di arnesi recuperati, bidoni e tutto ciò che possa avvicinarli al suono originario del genere.
The Cyborgs sono istintivi, viscerali, eccessivi, irrequieti, superficiali, profondi, in una sola parola “esplosivi”.
Stanno viaggiando ovunque, comunicando i loro ideali, con l'intento di smuovere le coscienze con la musica, a suon di “electrofunkblues”, ed è per questo che, in tempi bui come questi, un disco così è più prezioso dell'aria..
Soltanto gli utenti registrati possono scrivere commenti.
Per lasciare il tuo commento,
autenticati inserendo nickname e password.
Se non sei un utente registrato,
iscriviti gratuitamente su In-Giro.net.
la redazione