In-Giro con... Vinicio Capossela 'Rebetiko Gymnastas'


In-Giro con... Vinicio Capossela 'Rebetiko Gymnastas'

C'era una volta, all'una e trentacinque circa...in una camera a sud, in clandestinità, a bordo di una Cadillac...Un uomo da solo... l'uomo vivo, disposto a non trattare, fumando Karelias.. tra balene e marinai...

 

 

...Attraverso tutto questo e l'incontro con bravissimi musicisti greci, nasce un altro viaggio...

 

 

 

Questa è  la storia del rebetiko...nato tra i bassifondi del porto...di lunghi baffi e di ginnastica dell'anima, di una danza cervellotica e di un'atavica ed immortale ribellione alla vessazione...

Ma è anche la storia di un cappello rosso, e di uno sguardo camminante...

Poeta d'alchemiche illusioni, ‘saltella' nei brani di ieri, scritti ed interpretati, come una sinuosa passeggiata, attraverso un'  ipnotica danza rebetika...

Nella teatralità della sua anima è racchiusa l'essenza dello spettacolo, nei meandri oscuri del suo spirito nasce la dinamicità  della creatività  poetica, e di un'inesauribile melanconia, che lo accompagna fin dai primissimi cammini musicali...

E' un compositore versatile ed un interprete multiforme, i suoi omaggi a  Vladimir Vysotskij...e De Andrè... racchiudono un'armonia inesauribile...

Miti e leggende immancabili, metamorfosi del suo esserci.

Lo si vede scendere o salire una sorta di ‘scala di Escher', attraverso un ‘sipario' sorprendente... dove è proprio Capossela il primo spettatore...

Tra le falde del suo cappello, chiude gli sguardi...

 

Un'anima complessa, e di certo un grottesco circo ruotante vaga in questo artista variopinto... fuoriuscito da un libro di ‘poeti maledetti'...

 

 

Il pianoforte suonato come un elisir, stuzzicato come in un gioco, tra vecchi compagni d'una vita..

E' un instancabile accompagnarsi a vicenda, tra le onde e le quieti del loro migrare nel tempo...nello scintillio d' un bicchiere...

 

....E lì, tra quelli nati dalla parte  di sotto, artisti eclettici  e gente del porto, lì dove si perde il confine tra tempesta e oblio, un uomo coltiva ardue emozioni, che fioriscono gesta e sconfitte, e che egli raccoglie, instancabilmente, in un giardino di musica, che affaccia sul mondo....

 

Le foto sono di Maria Alessia Manti

  
  
  
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