Il Politeama di Catanzaro è il più giovane tra i grandi teatri italiani. Ma la sua fresca ed esaltante esperienza affonda le radici nell'antica tradizione teatrale cittadina che ebbe nel Teatro Real Francesco, poi Teatro Comunale, il suo cuore pulsante, schiantato dal piccone demolitore nei primi mesi del 1938, dopo 108 anni di vita.
L'architetto si è attenuto, sotto questo aspetto, alla tradizione del teatro classico all'italiana. E così il parterre, che contiene ordini di posti per 380 spettatori, segue un movimento ondulatorio su una superficie quasi concava. Lungo la linea curva della sala, si affacciano i cinque ordini di palchi, decorati da stelle a sette punte (anche questo è un simbolo musicale) e che possono ospitare altri 550 spettatori. Il palcoscenico, con le sue ampie dimensioni e le sue dotazioni tecnologiche, consente lo svolgimento dei vari generi di spettacolo, dalla grande lirica alla sinfonica, dalla danza all'operetta, dalla prosa al musical.
Il Politeama, dunque, risarcisce la città di una pesante perdita. Catanzaro e il suo teatro pubblico hanno ripreso a camminare insieme, verso il futuro, nell'indimenticabile serata del 29 novembre del 2002, sulle ali del Và Pensiero.
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