Opening:
Diego Morga.
Il pianoforte è il centro di temi per film immaginari"Diego Morga sfugge alle facili classificazioni. Ama il jazz ma non lo suona praticamente più; scrive per la danza e il teatro, coltiva l'arte dell'improvvisazione ma ammira alcuni compositori post-minimalisti (da Nyman a Wim Mertens). Insomma, un musicista che va ascoltato senza pregiudizi è un lavoro maturo: le dodici tracce che lo compongono, tutte composizioni originali e tutte molto "scritte", sono altrettanti ambienti sonori che rimandano all'idea della musique d'ameublement ma non se ne fanno intrappolare.
Agnes Obel:
Viene quasi spontaneo evocare subito i nomi di Kate Bush e di Tori Amos..
Cantautrice danese trapiantata a Berlino, Agnes Obel potrebbe apparire soltanto come l'ultima arrivata nella lunga schiera di "donne al piano" invece è un'impressione superficiale, questa autrice per compostezza, espressività melodica vena compositiva e notevole capacità di scrittura, rappresenta una fresca e piacevolissima sorpresa che si affaccia nell'ampio e variegato mondo del cantautorato al femminile. Pervenuta dal nulla a un contratto major con PIAS (la stessa etichetta che un anno e mezzo fa teneva a battesimo una certa Anja Plaschg...), Agnes Obel ha raggiunto la notorietà in mezza Europa grazie all'uso fatto di un suo brano - "Just So" - nello spot televisivo di un colosso delle telecomunicazioni. Philharmonics"il suo album d'esordio, confeziona una serie di quadretti melodici atemporali, ripiegati in una dimensione folkish adagiata su ambientazioni trasognate, moderne soluzioni cameristiche, da far invidia a grandissimi compositori.
Verrebbe quasi spontaneo evocare subito i nomi di Kate Bush e di Tori Amos, ma basta poco per rendersi conto di trovarsi in presenza di un'artista dalla fortissima personalità e da un'identità che non intende precludersi nulla.
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