Botos + Johnny and The Rise + Ossi di Seppia


Quando: mercoledì 26 ottobre 2011
Dove: Roma
Genere: Blues, Reggae, Rock, Sperimentale
Location: Contestaccio
Botos:
Iniziamo col dire che i Botos sono un gruppo nel quale si entra per concorso a titoli. Tutti e 4 i membri (non in senso genitale) sono laureati, era un requisito minimo alla selezione del personale. Infatti il livello culturale è altissimo. Provengono da esperienze comuni quali il graffitaggio, il bricolage e le console modificate. Hanno suonato assieme nei Musici & Comici, dopodichè ognuno per la sua strada, o meglio, i tre non cantanti reduci da una comune avventura cantautoriale si dicono: "se chi canta non canta più, troveremo un altro che canta". E così fu, venne contattato il simpatico pennellone Boto e nacqqqquero i Botos. Era un giorno plumbeo del novembre 2008.
Ora, l'obiettivo principale del gruppo è quello di avere una pagina su MySpace e raggiungere i mille fan pur non avendo nessuna intenzione di fare dischi o suonare live.

Johnny on the Rise:
sono Salvatore Benintende (chitarra, voce, armonica), cresciuto in Germania e Nick Youmans (chitarra, voce, mandolino, armonica) dagli Stati Uniti. Dopo un incontro casuale durante un Open Mic a Roma, i due musicisti diventano amici e iniziano a esplorare la musica dei loro eroi del mondo del rock classico, blues e folk, creando un'atmosfera intima e cercando di creare ogni volta per il pubblico un emozionante viaggio musicale.

Ossi di Seppia:
Gli “ossi” si formano a Terni nell’estate del 2005, partendo dalle esperienze diverse dei componenti: Valentina è nel mondo del teatro contemporaneo e del canto popolare mediterraneo, Marco viene da diverse collaborazioni e progetti con gruppi rock di vario genere, Maurizio oltre che da gruppi rock, bossanova e di sperimentazione, anche da formazione classica del conservatorio. Il genere che ispira il gruppo è di contaminazione e di ricerca, e si muove su livelli diversi: dai pezzi piu’ vicini al mondo attuale dei cantautori a quello rock degli anni ’60-’70, a quello jazz e soprattutto ai propri brani originali più caratterizzanti del trio. Il nome del gruppo si ispira ed è un tributo alla raccolta di poesie di E. Montale, e sviluppa una propria personale poetica intorno ai temi dell’amore, sociali ed esistenziali.
  
  
  
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