Storia da leggere, recitare e danzare in due parti
di Igor’ Stravinskij e Charles-Ferdinand Ramuz
narrazione in dialetto romagnolo di Ivano Marescotti
direttore e violino solista Pierangelo Negri
Strumentisti dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Antonio Piemonte clarinetto
Corrado Barbieri fagotto
Nicola Baratin tromba
Gianluca Tortora trombone
Biagio Zoli batteria
Amin Zarrinchang contrabbasso
Produzione Ravenna Festival
A leggere il celebre saggio di Vladimir Propp, Morfologia della fiaba, s’impara un principio fondamentale: le fiabe, quelle russe di Afanas’ev come quelle
dell’universo mondo, si basano tutte sulla stessa manciata di personaggi e funzioni: l’eroe, il cattivo, il mago, il re, la principessa, le terribili prove da il “c’era un paese lontano lontano” e il superare, “tutti vissero felici e contenti”. E allora, se le fiabe sono così universali, perché non giocarci un po’? Il soggetto dell’Histoire du soldat è tratto giusto dall’immortale raccolta di Afanas’ev, il libretto è in francese, la partitura è un guazzabuglio delle più svariate danze e forme musicali. A rappresentarla in dialetto romagnolo, con buona pace del cosmopolita Stravinskij, si farà poi gran peccato?
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