Akron/Family


Quando: lunedì 23 maggio 2011
Dove: Marina di Ravenna (Ravenna)
Genere: Psichedelic, Blues
Location: Hana-Bi
Gli Akron/Family non sono materia da lettore cd. Tanto meno da iPod. Sono, invece, entità da palco: solide, coinvolgenti, stratificate. Un suono ricco che trova la propria ragion d'essere nell'estemporaneità dell'umore, nell'inesattezza del momento, nel feeling dell'improvvisazione, oltre che nella caratura tecnica. Fuori da ogni facile catalogazione. Anche se l'immaginario che questi freaks richiamano è sempre quello: America anni sessanta o giù di lì, con tutto il suo carico di folk, soul, blues, psichedelia, artigianato etnico. Un salto a piè pari in un'epoca irripetibile sulle ali di un tribalismo urbano contemporaneo. Con il batterista/santone che picchia come un ossesso, il cantante/hippie che pare una replica indie di Björn Borg ai tempi d'oro e il bassista/Carl Wilson che comanda la sezione ritmica. All'appello manca il quarto, quel Ryan Vanderhoof fuoriuscito dalla formazione qualche tempo fa, ma il suono rimane comunque corale, potente, ramificato. Come potente si dimostra il sentimento di identificazione di chi ascolta. Un meccanismo perverso che a fine concerto spinge i più coraggiosi ad accaparrarsi, oltre ai dischi e alle magliette di rigore, anche una replica della fascia di spugna per capelli indossata da Seth Olinsky. Semplicemente inguardabile.

All' Are you Experienced? della band, comunque, rispondiamo senza remore, in un concerto che risveglia la Woodstock messa in soffitta. I Nostri giocano con la voglia di interagire del pubblico, vendono una concezione di musica prima della musica stessa, fissano le regole della comunicazione in funzione del feedback. Sommando livelli a livelli come neanche Photoshop e inventandosi una cacofonia stordente ma meravigliosamente viva fatta di chitarre elettriche, batteria, basso, tamburi, effetti vintage, flauto, synth, armonica, maracas. Finisce per comporsi così quel complesso mosaico di richiami che è il suono del gruppo americano. In maniera naturale. Senza forzature.

Gente seria, gli Akron/Family. Di altro genere rispetto a The Pains Of Being Pure At Heart o Vivian Girls visti il giorno prima sempre all'Hana-Bi. Questi ultimi bravi a intrattenere, immediatamente riconoscibili, ma tutto sommato negli standards di un rock impacchettato e pronto all'uso. Dana Jansenn, Seth Olinsky e Miles Seaton suonano invece senza rete di sicurezza, giocano a memoria. Divertono, insomma, tra brani dalla potenza lirica sconsiderata – citerei a onor di cronaca una Ed Is A Portal da brividi - e intermezzi strumentali feedback/rumorismi talvolta perfino eccessivi. Con gli applausi rimandati all'unico momento di pausa del set. La fine.
  
  
  
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