Travellers è un progetto che nasce tra Pescara e Bologna (ITA) nell’estate 2008 dall’esigenza di mettere insieme un gruppo di persone che con le parole e con la musica abbiano voglia di abbracciare un genere che stenta a restare a galla per fare spazio al volemosebene, ballachetipassa. L’esigenza è quella di scuotere, muovere, stimolare la riflessione.
Così Stefano Campetta (fu chitarrista per Andrea Piermattei) e Paolo Falasca (chitarrista dei Reparto 6), entrambi arrangiatori dei Travellers, cominciano la ricerca di una formazione stabile che trova presto certezze nelle bacchette di Michele Koukoussis (attuale batterista di Andrea Piermattei, ex batterista dei LaFée e dei Phidge) nella fondamentale esperienza di Alessandro “Dagga” Giovannucci (DJ e produttore musicale di una grande e storica band RAP pescarese, gli 085 Posse) per le tastiere e l’elettronica, Andrea “Giatrus” Piermattei e Alessandro “Semola” Bianco per le voci e i testi, Alberto “BIO” Capone per le percosse alle pelli animali. Ad amalgamare e sorreggere musiche e liriche arriva il grande Claudio “Iside Tulon” Natale, il basso con intorno un uomo. Dopo la stesura dei primi brani comincia a manifestarsi il bisogno di dare un nome al progetto/band. Pensa che ti ripensa ci si rende conto che il più grande sacrificio compiuto da ogni singolo elemento ha una costante comune, il viaggio.
Capirai, due sono a Pescara, uno a Firenze e gli altri tutti a Bologna.
E allora mai nome fu più appropriato, riempite la bottiglia e spacchiamola: che col suo rumore si risveglino queste menti anestetizzate dal catodico, si inaugurino I Travellers.
I Travellers mescolano le parole con dub, roots, new roots, raggaemuffin, rock steady, ska.
La band unisce la reggae music con le liriche in lingua madre, riuscendo ad avere un sound molto identitario ed esplosivo.
Il primo entusiasmante concerto all’Ecoteca (PE) è una sorpresa, sia per la presenza di pubblico che per la risposta. Allora è vero, allora si può! Finalmente a marzo 2009 ci si chiude in studio per registrare il primo demo. Tutti insieme in presa diretta, old school, se ne sentiva proprio il bisogno. Quel demo prende il nome di “4 Songs” e comincia a navigare le acque digitali del web riscuotendo un notevole successo in pochi giorni.
I Travellers stringono in mano la bandiera del conscious. “Ritmo e Consapevolezza”, ricordate?
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