I ManzOni sono uno dei gruppi più chiacchierati del momento. Propongono un emozionante repertorio che unisce il migliore post-rock ad un visceral cantato in italiano vicino a Piero Ciampi.
Con un primo album autoprodotto di cui tutti parlano e concerti che lasciano tutti a bocca aperta, i ManzOni sono sicuramente uno dei nomi da tenere d'occhio nel 2011.
ManzOni nascono a Chioggia (Venezia) dalla convergenza di cinque esistenze e dalle sliding doors che il presente mette davanti alle decisioni. Gigi Tenca, Carlo Trevisan ed Emilio Veronese arrivano dal nucleo dei Maladives, band seminale che a cavallo del Duemila vince Rock Targato Italia partecipando poi alla relativa compilation: un impasto di abrasioni soniche e post rock mogwaiano su cui si incastonano i testi spiazzanti dell'allora 47enne Tenca. Fiorenzo Fuolega, già collaboratore dei Carlito (Heineken Jammin' Festival 2001) e chitarrista dei Revolution, tra le band storiche della laguna sud, dopo la parentesi elettronica coi Gund ha nel tempo maturato una inclinazione personale alle stratificazioni sperimentali. Ummer Freguia milita in diverse formazioni polesane prima di approdare, a Ferrara, a costituire i Silver Rocket e quindi aggregarsi ai ManzOni.
Corre il 2009 quando le “canzoni lunghe” di Gigi Tenca -sorta di reading musicato in cui il suono non è mai tappeto o fondale ma si integra fortemente alle parole- tornano ad accorciare il proprio raggio di tempo, a diventare tracce di una nuova vicenda non condizionata da esibizioni una tantum: ManzOni è il nome scelto per rappresentarsi, in prima battuta dall'ammirazione e dallo stupore per l'opera dell'artista Piero, ma con la porta aperta a recare ulteriori significati.
Di qui anche l'adozione di alcuni leitmotiv del performer milanese, “quello vero” e morto troppo presto: soprattutto i palloncini rossi riempiti del suo stesso respiro e oggi conservati al museo, che ricompaiono sia in un brano che nel sole della copertina del cd in digipack.
ManzOni liveI pezzi prendono forma nella sala prove di Brondolo, di fronte alla foce del Brenta, un ambiente spartano e isolato che preserva le intenzioni del quintetto; dopo una sessione di registrazioni al cantiere sociale Chioggialab, i ManzOni optano per la professionalità del Vacuum Studio e di Bruno Germano, che nell'estate del 2010 assesta e mixa i brani dell'esordio, con il mastering affidato allo studio chicagoano di Carl Saff.
La “caccia” all'etichetta stampatrice vede i files dell'esordio, dal titolo omonimo, girare attraverso le caselle di email di tutti gli editori italiani più affidabili, mietendo consensi per la qualità e lo spessore del lavoro. Nel frattempo il moniker si estende lungo tutta la Rete, i social network, il passaparola finché Matteo Romagnoli di Garrincha Dischi non sottopone la propria offerta al gruppo, che accetta entrando così nel suo roster. Arrivano anteprime sui media, trattazioni assai favorevoli in tutti i periodici specializzati nella carta, per radio e nel web; aspettative lusinghiere premiate da chi assiste ai primi concerti in serie. Dal 25 febbraio sul sito di Garrincha Dischi -oltre che alle esibizioni dal vivo- è possibile acquistare a prezzo imposto il compact disc: nove canzoni a costituire l'ossatura della tracklist live lungo il 2011, impreziosite dalle ricche anticipazioni in progress riguardo la futura produzione.
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